La normativa principale
art. 13 D.Lgso 139/2006
La prevenzione incendi è la funzione di preminente interesse pubblico diretta a conseguire, …….., gli obiettivi di sicurezza della vita umana, di incolumità delle persone e di tutela dei beni e dell'ambiente attraverso ……norme e prassi…. tesi ad evitare l'insorgenza di un incendio e degli eventi ad esso comunque connessi o a limitarne le conseguenze
Obiettivi della prevenzione incendi
G.2.5. D.M. 18/10/2019 (codice p.i.)
1. Progettare la sicurezza antincendio di un’attività significa individuare le soluzioni tecniche e gestionali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi primari della prevenzione incendi, che sono:
•a. sicurezza della vita umana e l’incolumità delle persone,
•b. tutela dei beni
•c tutela dell’ambiente.
Gli obiettivi primari della prevenzione incendi ( G.2.5 codice) si intendono raggiunti se le attività sono progettate, realizzate e gestite in modo da:
•a. minimizzare le cause d’incendio o d’esplosione;
•b. garantire la stabilità delle strutture portanti per un periodo di tempo determinato;
•c. limitare la produzione e la propagazione di un incendio all’interno dell’attività;
•d. limitare la propagazione di un incendio ad attività contigue;
Obiettivi Primari della P.I.
e. limitare gli effetti di un’esplosione;
f. garantire la possibilità che gli occupanti lascino l’attività autonomamente o che gli stessi siano soccorsi in altro modo;
g. garantire la possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza;
h. tutelare gli edifici pregevoli per arte o storia;
i. garantire la continuità d’esercizio per le opere strategiche;
j. prevenire il danno ambientale e limitare la compromissione dell’ambiente in caso d’incendio.
Valutazione del rischio d’incendio per l’attività
La valutazione del rischio d’incendio rappresenta un’analisi della specifica attività, finalizzata all’individuazione delle più severe ma credibili ipotesi d’incendio e delle corrispondenti conseguenze per gli occupanti, i beni e l’ambiente
Bisogna quindi individuare:
1. Credibili Ipotesi di incendio = incendi che hanno una frequenza elevata
2. Valutare le conseguenze dovute all’incendio
R= FxM
Individuazione dei pericoli d’incendio;
Ad esempio, si valutano:
- sorgenti d’innesco,
- materiali combustibili o infiammabili,
- carico incendio,
- interazione inneschi-combustibili,
- eventuali quantitativi rilevanti di miscele o sostanze pericolose,
- lavorazioni pericolose ai fini dell’incendio o dell’esplosione,
- possibile formazione di atmosfere esplosive,
Descrizione del contesto e dell’ambiente nei quali i pericoli sono inseriti. Ad esempio:
- condizioni di accessibilità e viabilità,
- layout aziendale,
- distanziamenti, compartimentazione
- separazioni, isolamento,
- caratteristiche degli edifici,
- tipologia edilizia,
- complessità geometrica,
- volumetria, superfici, altezza,
- piani interrati, articolazione plano-volumetrica,
- aerazione, ventilazione e superfici utili allo smaltimento di fumi e di calore, …
Determinazione di quantità e tipologia degli occupanti esposti al rischio d’incendio
- Individuazione dei beni esposti al rischio d’incendio;
- Valutazione qualitativa o quantitativa delle conseguenze dell’incendio su occupanti, beni ed ambiente
Individuazione delle misure preventive che possano rimuovere o ridurre i pericoli che determinano rischi significativi
Negli ambiti delle attività in cui sono presenti sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri combustibili, la valutazione del rischio d’incendio deve includere anche la valutazione del rischio per atmosfere esplosive
Profili di Rischio
Dopo aver valutato il rischio d’incendio per l’attività, il progettista attribuisce le seguenti tre tipologie di profili di rischio:
•Rvita, profilo di rischio relativo alla salvaguardia della vita umana;
•Rbeni, profilo di rischio relativo alla salvaguardia dei beni economici;
•Rambiente, profilo di rischio relativo alla tutela dell’ambiente dagli effetti dell’incendio.
•Nota: I profili di rischio sono indicatori speditivi e sintetici della tipologia di rischio presente negli ambiti dell’attività e non sono sostitutivi della dettagliata valutazione del rischio d’incendio condotta dal progettista.
•Il profilo di rischio Rvita è attribuito per ciascun compartimento e, ove necessario, per ciascuno spazio a cielo libero dell’attività;
•Il profilo di rischio Rbeni è attribuito all’intera attività o ad ambiti di essa;
•Il profilo di rischio Rambiente è attribuito all’intera attività o ad ambiti di essa.
Profilo rischio ambiente
Il progettista valuta il profilo di rischio Rambiente in caso di incendio, distinguendo gli ambiti dell’attività nei quali tale profilo di rischio è significativo, da quelli ove è non significativo.
Profilo Rischio ambiente
La valutazione del profilo di rischio Rambiente deve tenere conto dell’ubicazione dell’attività, ivi compresa la presenza di ricettori sensibili nelle aree esterne (scuole, asili, ospedali, case di riposo, centri commerciali…..) della tipologia e dei quantitativi di materiali combustibili presenti e dei prodotti della combustione da questi sviluppati in caso di incendio, delle misure di prevenzione e protezione antincendio adottate.
Se non diversamente indicato nel presente documento o determinato in esito a specifica valutazione del rischio, il profilo di rischio Rambiente è ritenuto non significativo:
•a) negli ambiti protetti da impianti o sistemi automatici di completa estinzione dell’incendio a disponibilità superiore;
•Sistema o impianto a disponibilità superiore: sistema o impianto dotato di un livello di disponibilità più elevato rispetto a quello minimo previsto dalle norme di riferimento del sistema o dell’impianto
•La UNI EN 13306 definisce la disponibilità come: attitudine di un’entità ad essere in uno stato atto a funzionare come e quando richiesto, in determinate condizioni, partendo dal presupposto che siano fornite le risorse esterne necessarie
•b) nelle attività civili (es. strutture sanitarie, scolastiche, alberghiere, ………).
Misure per mitigare il rischio ambiente
1. Adozione di accorgimenti impiantistici e costruttivi per limitare e confinare i rilasci di sostanze o miscele pericolose
•Ad esempio: bacini di contenimento, disponibilità di polveri o dispositivi assorbenti, inserimento di valvole di eccesso di flusso, intercettazioni automatiche e manuali dei sistemi di distribuzione, incamiciatura delle tubazioni, …
2. Adozione di accorgimenti per limitare l’impatto esterno di eventuali rilasci di sostanze o miscele pericolose;
•Ad esempio: distanze di separazione che tengano conto della propagazione degli effluenti nelle matrici ambientali, …
3. Adozione di sistemi di rilevazione ed allarme, di procedure gestionali per la sorveglianza ed il controllo dei parametri critici dei processi;
•Ad esempio: allarmi di massimo livello per i serbatoi,
Danno ambientale
Con il termine danno ambientale ci si riferisce a qualsiasi deterioramento significativo e misurabile, diretto o indiretto, di una risorsa naturale o dell’utilità assicurata da quest’ultima (art. 300 della Parte VI del D. Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.
Autorizzazione Integrata Ambientale ( A.I.A.)
In alcuni casi il provvedimento autorizzativo costituisce l’esito del procedimento precipuamente indirizzato al perseguimento dell’interesse ecologico da parte della P.A. procedente, come ad esempio l’autorizzazione integrata ambientale (A.I.A) o l’autorizzazione per l’ apertura di uno scarico idrico industriale.
Valutazione di Impatto Ambientale ( V.I.A.)
La VIA e la VAS ( Valutazione ambientale strategica) ’IPPC (autorizzazione integrata ambientale) .
Consistono in endo-procedimenti amministrativi mediante i quali vengono preventivamente individuati gli effetti sull’ambiente del progetto o del piano o programma sottoposto al procedimento principale di assenso ai fini dell’individuazione delle soluzioni di realizzazione maggiormente compatibili con gli obiettivi di tutela ambientale.
La VIA riguarda la valutazione di compatibilità ambientale di un singolo progetto, la VAS riguarda invece la valutazione di compatibilità ambientale di un intero programma e quindi l’insieme degli effetti delle attività assentibili in un determinato ambito territoriale.
Autore
Ing.Cosimo Pulito